Fringe benefit auto aziendali. Guida 2025

Vuoi saperne di più sulla normativa 2025 sui fringe benefit, e nello specifico su quelli riguardanti le auto aziendali? Allora leggi subito questa guida.

04 aprile 2025

Vuoi saperne di più sulla normativa 2025 sui fringe benefit, e nello specifico su quelli riguardanti le auto aziendali? Allora leggi subito questa guida.

Fringe Benefit Auto Aziendali Guida 2025

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Il concetto di fringe benefit per le auto aziendali rappresenta uno degli strumenti più importanti per integrare la retribuzione dei dipendenti mediante benefici in natura.

Questa guida 2025 offre una panoramica su come funzionano i fringe benefit riguardo alle auto aziendali.

Nei restanti paragrafi analizzeremo più nel dettaglio le regole aggiornate al 2025, i costi e la documentazione necessaria per la gestione di queste assegnazioni.​

 

Fringe benefit auto aziendali. In breve.

Le auto aziendali rientrano nei fringe benefit in quanto compensi non monetari concessi ai lavoratori, in questo caso sotto forma di veicoli.

Tali benefici concorrono alla formazione del reddito di lavoro e sono soggetti a tassazione, secondo criteri stabiliti dalla normativa fiscale.

Le regole prevedono percentuali diverse in base al tipo di veicolo, al livello di emissioni di anidride carbonica prodotte e all’alimentazione: benzina, gasolio, elettrico o Plug-In Hybrid.​

 

Fringe benefit auto aziendali. Modalità di assegnazione.

Il veicolo aziendale può essere assegnato per 3 tipologie di utilizzo:.

  • Per uso promiscuo, sia aziendale che privato​.
  • Esclusivamente per uso aziendale​.
  • Esclusivamente per uso privato​.

 

Nel caso dell’uso promiscuo, il beneficio contribuisce alla determinazione del reddito imponibile del lavoratore, mentre il datore di lavoro deve versare contributi sui compensi erogati.​

 

Fringe benefit auto aziendali. Documentazione necessaria.

Per attestare l’utilizzo del veicolo da parte del dipendente sono necessari i seguenti documenti.

  • Documento di identità e codice fiscale di venditore e acquirente o del dipendente.
  • Certificato di proprietà digitale o Documento Unico di Circolazione​.
  • Carta di circolazione del veicolo o una sua fotocopia.
  • Modulo NP3B compilato, reperibile presso gli sportelli ACI​.
  • Marca da bollo da sedici euro necessaria per l’atto di vendita​.

 

In alcuni casi possono essere richiesti alcuni documenti aggiuntivi.

  • Visura camerale aggiornata se il veicolo appartiene a una società​.
  • Permesso di soggiorno valido per cittadini extracomunitari​.
  • Iter specifico se il veicolo è intestato a una persona deceduta​.

 

Fringe benefit auto aziendali. Quantificazione del valore.

Il valore del fringe benefit per un’auto aziendale è determinato calcolando una percorrenza convenzionale annua, solitamente di 15.000 chilometri, moltiplicata per il costo chilometrico indicato nelle tabelle di riferimento messe a disposizione dell’ACI.

Rispetto al passato, le percentuali applicate variano in base al tipo di veicolo e alle emissioni di anidride carbonica secondo lo schema che segue.

 

Per veicoli a benzina o diesel.

  • Con emissioni di CO₂ fino a 60 grammi per chilometro: 25% del costo chilometrico​.
  • Con emissioni di CO₂ tra 60 e 160 grammi per chilometro: 30% del costo chilometrico​.
  • Con emissioni di CO₂ tra 160 e 190 grammi di CO₂ per chilometro: 50% del costo chilometrico​.
  • Con emissioni di CO₂ oltre 190 grammi per chilometro: 60% del costo chilometrico​.

 

Per veicoli Plug-In Hybrid.

  • 20% del costo chilometrico​.

 

Per veicoli elettrici.

  • 10% del costo chilometrico​.

 

Questi parametri incidono sulla tassazione del beneficio, determinando l’importo da includere nel reddito del lavoratore e, di conseguenza, il carico fiscale.​

 

Fringe benefit auto aziendali. Esempio.

Per illustrare il calcolo, consideriamo un’auto aziendale con un costo chilometrico di 0,50 euro e una percorrenza convenzionale annua di 15.000 chilometri.

Se, per esempio, il veicolo ha emissioni comprese tra 160 e 190 grammi di CO₂ per chilometro, il fringe benefit sarà calcolato applicando una percentuale del 50%.

Il valore soggetto a tassazione è ottenibile attraverso questa formula.

15.000 chilometri x 0,50 euro x 50% = 3.750 euro lordi, soggetti a tassazione secondo le regole vigenti.​

 

Fringe benefit auto aziendali. Limiti di esenzione.

La legge prevede limiti di esenzione che variano in base alla situazione familiare del dipendente.

  • Fino a 1.000 € all’anno per i dipendenti senza figli​.
  • Fino a 2.000 € per i dipendenti con figli fiscalmente a carico.

 

Se il valore del fringe benefit percepito non supera questi limiti, l’importo non concorre alla formazione del reddito imponibile.

 

Fringe benefit auto aziendali. Domande frequenti.
  1. Cosa sono i fringe benefit auto aziendali?
    Sono benefici, come l’assegnazione di un’auto aziendale, concessi ai lavoratori che concorrono alla formazione del reddito.
  2. Come sono calcolati i fringe benefit?
    Sono calcolati moltiplicando la percorrenza convenzionale annua per il costo chilometrico ACI e applicando la percentuale prevista in base alle emissioni e al tipo di veicolo.
  3. Quali documenti sono necessari?
    Occorrono: documento di identità, certificato di proprietà o documento unico di circolazione, carta di circolazione, modulo NP3B e marca da bollo.
  4. Qual è il limite di esenzione?
    La soglia di esenzione è di 1.000 € per i dipendenti senza figli e di 2.000 € per quelli con figli.
  5. Quali veicoli sono soggetti a tassazione diversa?
    Le auto a benzina o diesel hanno una tassazione maggiore rispetto a quelle elettriche e Plug-In Hybrid che beneficiano di percentuali ridotte.

 

Fringe benefit auto aziendali. Conclusioni.

Il passaggio alle nuove regole per i fringe benefit auto aziendali nel 2025 rappresenta una modifica significativa per il mercato del lavoro e per le aziende.

Le novità introdotte, basate sulla potenza del veicolo, sulle emissioni di CO₂ e sulla tipologia di alimentazione, influiscono sul valore tassabile con ripercussioni sia per il dipendente che per il datore di lavoro.

Avere chiare le normative vigenti è fondamentale per gestire nel modo corretto le assegnazioni e per pianificare eventuali strategie di welfare aziendale.

 

 

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