Ad oggi uno dei principali limiti delle vetture alimentate dall’energia elettrica è rappresentato dai tempi di ricarica. Sia le ibride Plug-In e ancor più i veicoli elettrici, hanno bisogno, con le attuali tecnologie, di diverse ore per recuperare l’autonomia completa.
È pur vero che con rabbocchi parziali, anche di pochi minuti, le auto PHEV e BEV di ultima generazione possono percorrere svariati kilometri in modalità completamente elettrica prima di scaricarsi del tutto.
Per rendere più rapida la fase di ricarica esistono vari sistemi. Ad esempio si può aumentare la potenza delle “stazioni di rifornimento” come fatto da IONITY attraverso la sua rete di colonnine ultrafast.
Un'altra via è massimizzare l’efficienza dei carica batterie interni delle vetture. Una terza strada è quella di intervenire sui cavi di alimentazione.
È questa la direzione verso la quale sta puntando Ford. La casa automobilistica statunitense, in collaborazione con la Purdue University, sta studiando un cavo rivoluzionario, in grado di abbattere i tempi di ricarica.
La ricerca, ancora in fase embrionale, non ha ancora dato vita a un brevetto. Tuttavia, Ford ha affermato che, con il cavo di nuova concezione, i tempi per fare rifornimento sarebbero paragonabili a quelli di un’auto con motore termico, benzina o diesel.
Il principale problema nelle fasi di ricarica è la dispersione di calore. Il riscaldamento del sistema, o peggio ancora il surriscaldamento, limita il recupero di energia e provoca, a lungo andare, il deterioramento delle batterie e delle celle agli ioni di litio.
Per questo i ricercatori di Ford e della Purdue University hanno elaborato un connettore che incorpora un impianto di raffreddamento a liquido. Il sistema vaporizza il fluido refrigerante provocando un abbassamento del calore interno.
La riduzione della temperatura ha l’effetto di rendere più veloce e più efficiente la ricarica.
Un primo prototipo del cavo sarà oggetto di sperimentazione nei prossimi due anni. I molteplici stress test che saranno condotti su di esso serviranno ad approfondire aspetti quali la resistenza ai vari cicli di ricarica e a quantificare l’effettivo risparmio nei tempi per il rifornimento che offre il dispositivo.
Non appena ci saranno sviluppi su questa tecnologia non tarderemo a informarvi.