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- 1. Considerare il tipo di connettore.
- 2. Considerare la lunghezza.
- 3. Considerare la sezione.
- 4. Considerare la forma.
Parlando di veicoli Plug-In Hybrid ed elettrici ci è spesso capitato di accennare ai cavi. I connettori permettono, quando collegati a una fonte esterna, di ricaricare con nuova energia le batterie presenti nelle auto PHEV e BEV.
Come avviene per la maggior parte della componentistica, anche i cavi sono soggetti a usura dovuta al tempo e all’utilizzo. Questo è un buon motivo per tenere sempre a portata di mano un cavo di scorta da usare all’occorrenza.
Ma cosa bisogna tenere a mente prima di acquistare un cavo per la ricarica, sia esso il principale o il sostituto di esso? Te lo diciamo noi. In questo articolo ti diamo alcune dritte e consigli a riguardo. Buona lettura.
1. Considerare il tipo di connettore.
Non tutte le auto ibride ed elettriche si ricaricano allo stesso modo. Come prima cosa è bene consultare, quindi, il manuale di uso e manutenzione della vettura per capire quale connettore fa al caso nostro.
2. Considerare la lunghezza.
La posizione delle prese di ricarica, dell’auto e della sorgente esterna a cui collegarla, influenza la scelta del cavo. Riguardano quindi la lunghezza le prime considerazioni da fare.
Un cavo più lungo può risultare più pratico e funzionale da utilizzare. Può evitarci di effettuare parcheggi “creativi” pur di riuscire a collegare il nostro veicolo alla rete elettrica.
Ma un connettore più lungo non significa automaticamente migliore. Una maggiore estensione aumenta la resistenza elettrica.
È meglio quindi non esagerare e tenere presenti un paio di suggerimenti. La misura ideale del cavo dovrebbe essere pari alla somma della larghezza e della lunghezza dell’auto per agevolare le operazioni di ricarica.
Consigliamo inoltre di adoperare due cavi. Uno più corto da adoperare a casa dove solitamente la presa di ricarica è più facilmente raggiungibile; l’altro, più esteso, da utilizzare nelle colonnine pubbliche.
Quale che sia la lunghezza del cavo, raccomandiamo di non utilizzare mai prolunghe. Questi dispositivi infrangono le norme si sicurezza CEI non garantendo l'incolumità delle persone che le usano. In più, possono arrecare danni sia alla colonnina di ricarica sia alla vettura che sono ad essa collegate.
3. Considerare la sezione.
I connettori troppo lunghi hanno anche altri svantaggi. Hanno un costo maggiore, occupano spazio e sono più difficile da riporre e arrotolare per via del peso e della sezione.
Proprio la sezione è un altro aspetto da considerare. Se eccessiva rende controproducente la ricarica. Lo spessore aumenta la dispersione elettrica che arriva a 3 Watt per metro nei cavi con sezione maggiore di 6 mm² fino ai 9 Watt per metro per i trifase.
L’energia dispersa nel percorso tra le due prese ha come risultato finale un aumento dei costi di ricarica.
4. Considerare la forma.
Oltre alla “sostanza”, intesa come la capacità di trasmettere la carica elettrica al veicolo, anche per i connettori a contare è anche la forma. A prima vista i cavi cosiddetti a spirale potrebbero sembrare più pratici di quelli lisci.
Quest’ultimi, una volta riposti, occupano più spazio nel bagagliaio. Inoltre si sporcano con una maggiore facilità.
Ovviamente anche il connettore spiralato non è esente da svantaggi. Per realizzare la forma a spirale c’è bisogno di molto più materiale. La maggiore estensione in lunghezza determina una dispersione della corrente elettrica dalla fonte di energia alla vettura con un conseguente aumento dei costi e dei tempi di ricarica.
C’è anche un altro aspetto importante. Per essere utilizzato un cavo a spirale deve essere allungato e magari appoggiato lungo parte del perimetro della vettura.
L’operazione, se eseguita in modo distratto o frettoloso, potrebbe provocare danni alla vernice dell’auto dovuti all’azione di sfregamento tra il cavo stesso e la carrozzeria.
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