Ai più attenti la novità probabilmente non sarà sfuggita.
Agli altri forse sì. Ma nessun problema, ci pensiamo noi ad aggiornarvi e a rinfrescarvi la memoria con questo rapido riepilogo.
Facciamo una prova. Configuriamo, sul sito di Ford, una Fiesta. Quella che preferite. Noi abbiamo scelto una Titanium 5 porte ma potete sbizzarrirvi a vostro piacimento.
Arriviamo alla parte dedicata al motore. Qui la nostra scelta - e anche la vostra limitatamente al test che stiamo effettuando - ricadrà su un diesel.
Noi andiamo sul 1.5 TDCi da 85 cavalli abbinato a una trasmissione manuale a sei rapporti; motore parco, efficiente e silenziosissimo. Volendo potete anche scegliere la versione 120 cavalli, non è questo il punto.
Ok, non avete notato qualcosa di diverso? Niente niente? Vi diamo un indizio.
Prestate attenzione alla schermata in cui compare la descrizione del propulsore che nel caso del 1.5 da 85 cavalli di potenza è la seguente “1.5 TDCi 85CV (63 Kw) EURO 6.2 Trasmissione manuale a 6 rapporti”. Ci siete?
Ora avete notato qualcosa di differente o non ancora? Se pensate che quel qualcosa sia quell’6.2, o meglio quel “punto due”, beh allora complimenti, avete fatto centro.
Qualora non sappiate cosa indica la sigla, tranquilli, siete capitati nel posto giusto. A tal fine però, è necessario riprendere in mano le redini del discorso affrontando a tutto tondo la questione dei motori a gasolio.
In questo ambito, una delle domande che ronza da qualche tempo nella testa degli automobilisti possessori di una vettura alimentata a gasolio o intenzionati a acquistarne una, è quale futuro avrà questo genere di carburante.
Questo in ragione del fatto che, nei mesi precedenti, sono trapelate notizie ben poco rosee sui prossimi sviluppi di quella che a tutti gli effetti è un tipo di motorizzazione che pesa, solo nel mercato italiano, oltre il 60% delle auto immatricolate.
Senza contare l’imminente introduzione dell’Ecotassa che dal prossimo 1° di Marzo 2019 rappresenterà una voce di spesa extra per l’acquisto delle più inquinanti.
Altri interrogativi derivano dalla domanda sopra riportata. Due, nella fattispecie, sono i più frequenti. Il primo: per quanto ancora sarà possibile circolare nei centri cittadini con vetture a gasolio. il secondo: cosa ci aspetta dopo l’Euro 6, il diesel più ecologico e pulito mai progettato fino ora?
La risposta a questa domanda è il nuovo standard Euro 6.2.
La sigla si riferisce a una normativa europea. Ed è la stessa che compare nella sezione dedicata alla scelta del motore di Ford Fiesta da cui abbiamo preso le mosse per affrontare l’affaire legato ai motori diesel.
Ma cos’è la normativa Euro 6.2? E cosa prevede più nello specifico? Essa stabilisce, una serie di test, nuovi rispetto a quelli a cui erano sottoposti i motori Euro 6 sia a gasolio che a benzina, per la misurazione dei consumi e delle emissioni reali di CO₂.
Reali, è proprio questa la parola d’ordine su cui poggia il nuovo standard a cui i produttori delle case automobilistiche dovranno conformarsi e ottemperare rigidamente negli anni a venire.
Porre l’accento sui consumi reali - determinati con test su strada maggiormente veritieri rispetto a effettuati su banchi di prova in laboratorio - si è reso necessario a seguito dei ripetuti scandali legati ad emissioni truccate che hanno coinvolto negli anni precedenti alcune case automobilistiche.
È attraverso l’RDE, acronimo di Real Driving Emission, che sono valutate le performance delle vetture riguardo al livello di emissioni inquinanti sprigionate dal motore.
Il suddetto protocollo rappresenta un superamento del “vecchio” NEDC, ossia il New Eurepean Driving Cicle. Da questo punto di vista i sorvegliati speciali sono gli ossidi di azoto (NOx) di particolato (le famigerate PM10), e di CO₂ quantificate con metodologie WLTP (acronimo di Worldwide Harmonized Light Vehicles Test Procedures).
Da quanto detto finora, deriva che le autovetture spinte da motori Euro 6.2, come il 1.5 TDCi di Ford Fiesta, dimostrano maggiore efficienza dal punto di vista dei consumi e delle emissioni inquinanti rispetto a un “normale” Euro 6.
Ma non solo. I consumi stabiliti dalle case madri, essendo misurati su strada in condizioni di traffico abituali per chi guida, rispecchiano più la realtà rispetto a quanto avveniva in passato.
Infine, essendo all’avanguardia dello sviluppo tecnologico, questa nuova generazione di propulsori non è soggetta ad alcun tipo di restrizione o limitazione per la circolazione nei centri urbani.
Ecco alcuni semplici motivi per cui, al giorno d’oggi, vale la pena scegliere (ancora) un diesel che, come ricordiamo, è un tipo di alimentazione indicata per chi percorre durante l’anno un numero di kilometri superiore ai 15.000.
E, a maggior ragione, uno in linea con la normativa Euro 6.2.